UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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venerdì 15 settembre 2017

EDUARD WIIRALT, IL GRANDISSIMO INCISORE CHE, PER SUA SFORTUNA, NACQUE IN ESTONIA

Eduard Wiiralt (nato nel 1898 nel governatorato San Pietroburgo, morto nel 1954 Parigi), senza troppi giri di parole, è uno dei più grandi incisori europei, virtuoso dell'acquaforte.
Un genio! si scriverebbe a commento di un post su FB sfavorito per la sua consacrazione di massa solo dalla sua nazionalità, estone, quindi fuori dai grandi circuiti culturali e di mercato. Molto ben conosciuto però dai critici e dai collezionisti, che si contendono le sue incisioni.



A quale scuola fa riferimento l'arte di Wiiralt? 
Difficile anche in questo caso dirlo. In parte espressionista con forti richiami a Ensor (come appare subito chiaro dall'incisione di volti qui allegata) a volte decisamente surrealista. Anche per questo assimilabile ad un'altra figura anomala come l'italiano Alberto Martini. E come per lui il "...surrealismo proviene da una lunga formazione nell’ambito del Simbolismo europeo connesso ai movimenti dello Spiritualismo e dello Spiritismo, di una poetica quindi lontana dall’automatismo psichico di Breton, ma piuttosto impregnata di una cultura teosofica ed esoterica che proviene da ascendenze romantiche". E basterebbe un'opera come questo nudo di donna, con il quale abbiamo voluto aprire la pagina, per iscriverlo, di diritto, tra i grandi dell'incisione. Un'opera esemplare, erotica, inquietante, ironica, tagliente. Di quelle che non ti stanchi mai di guardare, anche se la modella non è certo una pin-up.
Anche studiare fu per lui un inferno, costretto a scappare tra una rivoluzione e l'altra, sopravivendo anche anche alla II Guerra Mondiale in Estonia. Trasferitosi a Parigi ha viaggiato per mezza Europa, italia compresa, e Nord Africa. Viveva a Sceaux  Rue Houdan 61. E' morto per un cancro allo stomaco ed è ora a sepolto a Pere Lachaise.



A Parigi ha creato i suoi lavori più conosciuti "Hell" (1930–1932), "Cabaret" (1931), "Preacher" (1932), "Negro heads" (1933), "Claude" (1936). Forse perché, come una reazione chimica, quando si uniscono mondi così lontani, una scintilla può sempre scoccare. E quando succede, le cose, cambiano. Onorati se, grazie a noi, avete conosciuto un Maestro.



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