UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 22 aprile 2017

COSA VEDEVANO USCENDO DI CASA MONET, MANET E TOULOUSE-LAUTREC?

Uno studio di qualche anno fa mise in relazione l’arte con il paesaggio, indicando come la luce e gli spazi modificassero la visione inconscia e la percezione, anche al di là della mera rappresentazione del paesaggio. Questo spiegherebbe, ad esempio, la luminosità della pittura veneta, o il fatto che in Italia la pittura cambiasse fortemente da regione a regione, da area ad area, e non solo per fattori culturali. Per questo mi piace presentarvi quello che, ogni giorno, vedevano a Parigi impressionisti e post impressionisti, Picasso e Modì. Scopriremmo che in fondo, raccontavano solo il proprio presente. Come quando si dice "...metti una cinepresa a NY e funziona sempre...".


Sono tutte foto databili tra il 1898 e il 1918 provenienti dal Museo Albert Khan, un fondo fotografico a colori che oggi comprende 60 paesi e 72.000 placche, io direi, ancora tutte da scoprire.
Ecco perché è importante fotografare il presente, e sarebbe bello che ogni città lo facesse in maniera sistematica, non affidandosi solo alla banca dati di Street View.



















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